La giulleria in Italia. Pratica scenica e festiva

Autores/as

  • Tito Saffioti

Resumen

Che la giulleria italiana abbia avuto una sua specificità rispetto a quella di altre aree europee è domanda alla quale è difficile dare una risposta. In realtà i frequenti scambi culturali fra i giullari di aree diverse erano favoriti dal loro nomadismo. L’autore si sofferma ad esaminare i contatti intercorsi tra l’Italia e la Spagna, citando esempi che dimostrano la diffusa presenza di intrattenitori spagnoli in Italia e di italiani in terra iberica. La vita dei buffoni di corte italiani era assai differente da quella dei francesi, che spesso erano assunti en titre d’office e dunque avevano a corte un ruolo riconosciuto. In Italia essi dovevano industriarsi tra vari incarichi e non disdegnavano neanche quelli più infami: uno di loro si offre perfino di eseguire la sentenza che condanna un prete alla castrazione. C’erano tuttavia anche in Italia ruoli ufficializzati e molto ambiti: erano quelli degli araldi e canterini che venivano assunti dalle amministrazioni comunali di molte città dell’Italia centrale e che avevano il compito di rallegrare i reggitori della Cosa pubblica nelle pause del loro lavoro. Un’altra importante occasione di lavoro si offrirà poi con la rinascita dell’istituzione teatrale, che prenderà il via nell’Italia umanistica e che avrà in loro importanti punti di riferimento.

Palabras clave

joglaria italiana, bufons de cort, heralds, nomadisme joglaresc, iconografia tardomedieval i reinaxentista

Publicado

19-12-2012

Cómo citar

Saffioti, T. (2012). La giulleria in Italia. Pratica scenica e festiva. edievalia, 15, 281–294. https://doi.org/10.5565/rev/medievalia.22

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