Dalla città dolente

Autori

  • Fabio Cavalli Università Roma 3

Abstract

In questo articolo si espone l’idea che l’Inferno di Dante possa essere inteso come metafora di un Carcere contemporaneo. Nell’istituto penitenziario di Roma Rebibbia i detenuti-attori, resi celebri dal film Cesare deve morire dei fratelli Taviani, riflettono sui concetti di colpa, pena, pietas, speranza, liberazione attraverso le visioni della Commedia. Sul palcoscenico del carcere Dante torna a rivelarsi come poeta senza tempo, capace di parlare dell’umano agire e patire con parole e idee sempre attuali e trasversali a tutti i contesti sociali e culturali. Mediante traduzioni multilingue (inglese, spagnolo, persino cinese) e multidialettali colte, le terzine diventano poesia del dolore penitenziario ed il loro ascolto può produrre negli spettatori, ma anche negli interpreti detenuti, un effetto emotivo e spirituale che potrebbe essere paragonato all’idea aristotelica della catarsi.

Parole chiave

Carcere, Teatro, Rebibbia, Cesare deve morire, Libero arbitrio, Catarsi, Catone, Bruto, Cassio, Crimine, Colpa, Peccato, Pena, Tradimento, Salvatore Scervini, Emanuele Banfi, Ugolino, Ciacco, Filippo Argenti, Paolo e Francesca

Riferimenti bibliografici

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Biografia autore

Fabio Cavalli, Università Roma 3

Laureato in Filosofia e diplomato all’Accademia del Teatro Stabile di Genova, Fabio Cavalli è produttore teatrale e cinematografico, organizzatore teatrale, regista, autore, sceneggiatore, attore, scenografo, curatore di mostre, manager della formazione e docente. E’ Direttore Generale del Centro Studi Enrico Maria Salerno, Direttore del Teatro Libero di Rebibbia. Docente presso il Master in “Digital Heritage - Cultural communication through digital technologies” presso l’Università di Roma Sapienza.  Responsabile dell’Archivio Storico - Biblioteca “E.M.Salerno”. Ha portato in scena una trentina di spettacoli collaborando con Teatro Stabile di Genova, Teatro Archivolto, Arena del Sole-Stabile di Bologna, Teatro Stabile di Brescia, Festival di Benevento, Teatro Quirino, Teatro di Roma, Teatro Vascello. E’ stato condirettore artistico del Cartellone dell’Eliseo di Roma fra il 2007 e il 2009. Con i Liberi Artisti Associati – Teatro di Rebibbia ha portato in scena Eduardo, Giordano Bruno, Aristofane, Shakespeare, Dante, Tolstoj, Brecht. Premi: Premio Internazionale Teatro e Scienza (1996), Premio Fondi La Pastora - Lazio Teatro (1997), Premio Sicilia 2001, Premio Anima per il Teatro 2009, Premio Internazionale Roberto Rossellini 2012, Premio Anima per il Cinema 2012, Premio Cristoforo Colombo 2012. Con il film Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani (coautore), ha vinto la 62° Edizione del Festival del Cinema di Berlino, David di Donatello, Premio Speciale Nastri d’Argento al Cast. E’ membro della Giuria dei David di Donatello. E’ membro della Giuria della European Film Academy.

Pubblicato

01-11-2017

Come citare

Cavalli, F. (2017). Dalla città dolente. Dante E l’Arte, 4, 231–238. https://doi.org/10.5565/rev/dea.80

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