Apprendimento e insegnamento del «lessico» di alta disponibilità
Abstract
Il presente contributo concerne l'apprendimento e l'insegnamento delle parole di «alta disponibilità» che sono state reperite nell'inventario lessicale del Livello Soglia. L'indagine che presentiamo fa parte di un lavoro di più ampio respiro sull'apprendimento del lessico dell'italiano come lingua straniera. Con questo studio ci proponiamo di dimostrare la validità dell'ipotesi circa la difficoltà di apprendimento, da parte di studenti stranieri, delle parole della vita quotidiana, definite di «alta disponibilità» perché, come afferma De Mauro (1980), sono ben note ai parlanti nativi pur essendo pronunciate o scritte piuttosto raramente.1 Quest'ipotesi della difficoltà di apprendimento è stata formulata e sottoposta a verifica in uno studio precedente (Bini, in stampa) mediante un sondaggio su un campione di 51 parole anch'esse reperite nell'inventario lessicale del Livello Soglia. In generale i risultati del primo sondaggio parevano indicare che l'ipotesi fosse corretta. Ma, poiché la difficoltà di apprendimento non sembrava uguale per tutte le parole, abbiamo voluto ampliare lo studio alle restanti 78 unità lessicali dello stesso tipo comprese nell'inventario suddetto. Oltre a verificare la teoria della difficoltà di apprendimento, il nostro lavoro si prefigge un secondo obiettivo: mettere in luce alcuni effetti della vicinanza tipologica della L1 (lingua materna) e della L2 (lingua bersaglio) nell'acquisizione delle parole della vita quotidiana.Parole chiave
apprendimento e insegnamento delle parole di «alta disponibilità», Livello SogliaRiferimenti bibliografici
ANDERSEN, R.W. (1983). «Transfer to somewhere». In Gass-Selinker: 177-204.
BAHRICK, H.P.; PHELPS, E. (1987). «Retention of Spanish vocabulary over eight
years». J. Exp. Psychol.: Learning, Memory and Cognition, XIII/2: 344-349.
BERRETTA, M. (1986). «Per uno studio dell'apprendimento dell'italiano in contesto
naturale: il caso dei pronomi personali atoni». In Giacalone Ramat: 329-352.
BINI, M. (1991). El italiano como segunda lengua: la adquisición de los pronombres personales
en ámbito escolar. Madrid: Editorial de la Universidad Complutense.
— (in stampa). «Le parole di “alta disponibilità” nell'italiano lingua straniera».
CALVI, M.V. (1995). Didattica delle lingue affini. Spagnolo e italiano. Milano: Guerini.
COOK, V. (1991). Second Language Learning and Language Teaching. Londra:
Edward Arnold.
DE MAURO, T. (1989). 10 ed. Guida all'uso delle parole. Roma: Editori Riuniti.
— (1994). Come parlano gli italiani. Firenze: La Nuova Italia.
DE MAURO, T. et alii. (1993). Lessico di frequenza dell'italiano parlato. Milano:
Etaslibri.
GALLI DE’ PRATESI, N. (1981). Livello soglia. Strasburgo: Consiglio d'Europa.
GASS, S.; SELINKER, L. (1983). Language Transfer in Language Learning. Rowley
Mass.: Newbury House.
GENSINI, S.; VEDOVELLI, M. Teoria e pratica del glotto-kit. Milano: Franco Angeli.
GIACALONE RAMAT, A. (1988). L'italiano tra le altre lingue: strategie di acquisizione.
Bologna: Il Mulino.
— (1986). L'apprendimento spontaneo di una seconda lingua. Bologna: Il Mulino:
-352.
KELLERMAN, E. (1983). «Now you see it, now you don't». In Gas- Selinker: 112-134.
SCHMID, S. (1994). L’italiano degli spagnoli. Milano: Franco Angeli.
VEDOVELLI, M. (1983). «Parametri di conoscenza ricettiva di vocabolario di base». In
Gensini-Vedovelli: 179-196.
— (1993). «Confronti fra il LIP e le altre liste di frequenza dell'italiano». In De
Mauro et alii (1993): 119-147
Pubblicato
Downloads
Copyright (c) 2018 Milena Bini, Almudena Pernas, Mercedes Sánchez
Questo lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.