Il canto XXX dell’Inferno

Autori

  • Enrico Fenzi Università di Genova

Abstract

La lettura del XXX dell’Inferno mostra i legami stilistici e tematici tra questo canto e i precedenti VII e VIII (in particolare l’episodio di Filippo Argenti). Mostra l’importanza del contesto «canino» e generalmente bestiale entro il quale va collocato il latrato di Ecuba e l’importanza della sua funzione demitizzante nel momento che immette l’eredità classica nel mondo moderno. Del discorso di maestro Adamo, si rilevano gli echi complessi impliciti nel suo biblico esordio, e se ne analizzano le parole in chiave di «discours de la mauvaise foi» (seguendo una precisa indicazione della studiosa francese Claude Perrus). Dante si serve della zuffa tra i due personaggi per condannare lo sterile e pericoloso esercizio di falsificazione verbale costituito dalla tenzone.

Parole chiave

Bestialità, idropisia, falsificazione, battesimo, tenzone

Biografia autore

Enrico Fenzi, Università di Genova

Enrico Fenzi è stato docente di Letteratura italiana  presso l’Università di Genova.

Pubblicato

2005-11-03

Downloads

I dati di download non sono ancora disponibili.