Il fascino perturbante dell'inesplicabile. La main (1920): da Maupassant al cinema fnatastico di Violet

Paola Palma

doi:10.5565/rev/brumal.126

Il fascino perturbante dell’inesplicabile. La main (1920): da Maupasssant al cinema fantastico di Violet

Autores/as

Paola Palma Università di Verona

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Resumen

L’articolo presenta e analizza il cortometraggio "La Main"(Francia 1920), diretto dal regista francese Édouard-Émile Violet (1880-1955). Il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo racconto (1883) di Guy de Maupassant (1850-1893). Attraverso un confronto tra la pellicola e la sua matrice letteraria, e tra alcune definizioni e riflessioni critiche sullo statuto del fantastico nella letteratura e nel cinema, sarà possibile mettere in evidenza l’appartenenza a pieno titolo di quest’opera di Violet a (uno specifico) genere cinematografico fantastico. Si cercherà nello stesso tempo di definire questo genere cinematografico così come si presenta negli anni Venti: per molti versi ancora dipendente dall’omonimo genere letterario, è anche in grado di esprimersi in maniera autonoma, sviluppando le proprie modalità rappresentative e narrative, che ciononostante restano –nel caso specifico– in linea con l’idea di fantastico di Maupassant.

Palabras clave

Cinema muto francese, cinema fantastico, letteratura fantastica, Édouard-Émile Violet, Guy de Maupassant

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Biografía del autor/a

Paola Palma, Università di Verona

Paola Palma è ricercatrice associata presso l’UMR [Unité mixte de recherche] Thalim (CNRS/ENR/Université Paris 3). È dottore di ricerca in letteratura e filologia (Università di Verona) con una tesi che è d’imminente pubblicazione (La vagabonda dello schermo. Colette e il cinema, 2015). Ha inoltre curato l’edizione italiana degli scritti di Colette sul cinema (Colette. Una scrittrice al cinema. Recensioni e riflessioni, 2010). Dal 2008 al 2014 è stata professore a contratto di “Comunicazione per immagini: cinema e fotogiornalismo” all’Università di Verona.

Si occupa dei rapporti del cinema con le altre arti, della recitazione e dell’attore, e partecipa in Francia a un progetto di ricerca del LabEx TransferS sulla storia delle coproduzioni cinematografiche europee. Ha pubblicato, tra gli altri, saggi su Marcello Mastroianni (nel volume collettaneo L’auteur de cinéma. Histoire, généalogie, archéologie, 2013), sulla rivisitazione del mito classico nel melodramma cinematografico, sul cinema di Yannick Bellon, di Louis Malle e di Roberto Rossellini.

Membro del gruppo di ricerca Teatro e spettacolo fantastico (Università di Verona), ha dedicato un articolo agli adattamenti del Monaco di Lewis nel teatro francese tra Sette e Ottocento (nel volume La meraviglia e la paura. Il fantastico nel teatro europeo, 2013) e si interessa, più in generale, agli scambi e alle reciproche influenze tra la letteratura, il teatro e il cinema, soprattutto in Francia, tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo.